Invito al viaggio: Amor America

Maruja Torres decide di scoprire l’America per conto suo; dapprima attraverso i racconti degli esiliati e dei perseguitati politici, poi con soggiorni sempre più frequenti. Amor America è il risultato di questi viaggi di cui l’ultimo, il più importante, la conduce da sud a nord, dalla Patagonia al Messico, da Buenos Aires al Machu Picchu, in treno, autobus e ogni altro mezzo possibile alla scoperta delle diverse realtà di questo continente. E’ un viaggio interiore e interminabile con protagonisti importanti come Neruda, Borges, Soriano, ma anche incontri con uomini e donne qualsiasi. L’autrice cerca di spogliarsi delle sue emozioni, descrivendo ciò che vive in modo oggettivo. Giornalismo e letteratura diventano la stessa cosa.

Il paragrafo precedente non è altro che il risvolto di copertina dell’interessante libro di questa giornalista-scrittrice. Quello che invece è importante di questo libro è invece -a mio modesto parere- la forse involontaria capacità dell’autrice di portarci dentro una realtà che corrisponde proprio con la rappresentazione che abbiamo nella nostra mente di alcune zone. Il mezzo utilizzato, le caratteristiche tecniche, le modalità di fruizione, l’approccio mentale dell’autrice alla lentezza di un viaggio finalizzato alla ricerca delle proprie radici.

Di particolare importanza, per noi viaggiatori lenti, è un passaggio del libro in cui l’autrice spiega come un viaggio, un vero viaggio, non è mai qualcosa di improvviso, di non meditato, ma è piuttosto un qualcosa che si costruisce pian piano, mattone dopo mattone sfogliando libri, analizzando guide, consultando siti (questa è una mia aggiunta in considerazione del momento in cui il libro è stato scritto) . È qualcosa che cresce nella nostra mente fino a che si prende la decisione di partire…

 

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