“Se si va con qualcun altro, tutto finisce in chiacchiere”… Freya Stark: di nuovo l’esplorazione declinata al femminile.


Per caso, alla ricerca di qualcosa di inconsueto da condividere con gli slowtraveller mi imbatto, nuovamente, in un’esploratrice che, guarda caso, elogia la solitudine per affrontare i viaggi. E’ presto fatto il collegamento al titolo del precedente articolo “Alexandra David Neel: viaggiare da sola…”

Sembra quasi voluto, ma davvero mi sorprende questa idealizzazione della solitudine per dare valore e senso ai nostri viaggi.

In un primo momento mi appariva come se Freya Madeline Stark fosse un “clone” della David Neel ma, quanto più approfondivo la conoscenza virtuale di questa viaggiatrice, tanto più mi accorgevo che il modo di vivere in solitaria il viaggio è, sostanzialmente, diverso…

Freya Stark, viaggiatrice, esploratrice e scrittrice inglese, nasce a Parigi il 31 gennaio 1893 e trascorre la propria infanzia e giovinezza ad Asolo, nella bella marca trevigiana.

Papà Robert, scultore e pittore inglese originario di Dartmoor, nel Devon, e mamma Flora, musicista e pittrice italiana con origini polacche-tedesche, appartenevano alla piccola nobiltà inglese del tempo che trovò in Asolo (TV) – già nell’Ottocento la cittadina ospitava una comunità di nobili ed illustri personaggi inglesi tra cui il letterato e fotografo Herbert Young e Pen Browning figlio del poeta Robert –   la località adatta alle loro esigenze e a quelle delle loro bambine, Vera e Freya, quest’ultima pure cagionevole di salute, oltreché deturpata nel fisico in quanto priva di parte dell’orecchio, della palpebra destra  e di parte del cuoio capelluto a causa di un incidente occorsole in età adolescenziale, nella manifattura di tessuti di gestione materna che nasconderà, dopo l’adolescenza, con accorgimenti, parrucche e cappellini Dior. Continua a leggere ““Se si va con qualcun altro, tutto finisce in chiacchiere”… Freya Stark: di nuovo l’esplorazione declinata al femminile.”

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